5 ottobre, una giornata di democrazia

6 ottobre 2008

Vicenza, domenica sera, mancano pochi minuti alla mezzanotte; molti i cittadini che sono venuti al media center di Piazza Castello, la centrale operativa della consultazione organizzata in solo tre giorni dalle associazioni e dai partiti organizzatori. Tutti vogliono sapere il risultato. L’ultimo verbale, portato da un presidente di seggio arriva alle 23:30, è accolto da un applauso. Poi, dopo alcuni minuti, il notaio che presiede il Comitato dei Garanti annuncia il risultato della consultazione autogestita sulla nuova base americana nell’area dell’aeroporto “Dal Molin”.

Alla consultazione hanno partecipato 24.094 cittadini. I vicentini accorsi al media center applaudono. Per gli organizzatori è una buona notizia, nonostante tutte le difficoltà insorte la macchina della consultazione ha funzionato senza intoppi e la città ha risposto bene. Ha votato il 28,56% degli aventi diritto al voto. Per oltre il 95% sono sì. Un sì per chiedere al Comune di comprare l’area del Dal Molin dal demanio militare per metterla a disposizione della comunità. Un quesito di natura patrimoniale, quindi, non di politica estera, lo stesso previsto per la consultazione ufficiale che si sarebbe dovuta tenere sempre ieri e che invece è stata bloccata mercoledì scorso dal Consiglio di Stato.

Ma partiamo con ordine. Mercoledì sera Vicenza scende in piazza dopo la notizia della sentenza che impediva di fatto al Comune di procedere con la consultazione. Solo grazie al passaparola, oltre diecimila persone si ritrovano in Piazza dei Signori. Qui arriva da Roma, dove era andato con una delegazione di sindaci veneti, il primo cittadino Achille Variati. Eletto alle scorse amministrative con una coalizione di centro-sinistra, la consultazione sul “Dal Molin è sempre stata ai primi punti del suo programma. Il ricorso dei comitati contrari alla consultazione era stato bocciato dal TAR e poi infine accolto a sorpresa dal Consiglio di Stato mercoledì pomeriggio. Mancano tre giorni e la consultazione non si può più fare.

Il Sindaco, però, non ci sta. Rispetta la sentenza, certo. Il Comune non può più procedere con la consultazione. Ma il primo cittadino, di fronte alla sua piazza, invita ad andare a votare lo stesso.

E così la consultazione si fa lo stesso. In tre giorni, si organizza una nuova consultazione. Si cercano i gazebo, si stampano nuove schede. E domenica alle 8 di mattina si può già votare. Trentadue sono i centri di raccolta corrispondenti ai seggi abituali. Non più dentro le scuole, ma fuori nei gazebo. In molti, soprattutto nelle zone più interessate alla nuova base, c’è la fila. Così per tutta la giornata. E 9 di sera si inizia lo spoglio. La luce è assicurata da lampade da campeggio. Verso le 22 i primi risultati arrivano al media center in centro. Quelli definitivi si sanno solo alla mezzanotte.

24 mila persone. Per gli organizzatori, la partecipazione raggiunta è un buonissimo risultato per una consultazione autogestita; con il referendum ufficiale sarebbe venuta più gente. Inoltre, se si fa riferimento alle scorse amministrative – la cui affluenza alle urne era stata presa come riferimento per il quorum della consultazione ufficiale poi bloccata dal Consiglio di Stato – la percentuale di partecipazione a questa consultazione sale al 34%. E dei 27 mila vicentini che avevano fatto vincere Achille Variati al secondo turno delle scorse amministrative, di questi ben l’86% è tornato alle urne questa volta. Senz’altro un dato importante, che conferma il Sindaco Variati nella sua scelta di aver sempre premuto perché i vicentini potessero esprimersi sulla questione Dal Molin.

Ieri sera in piazza Castello il suo intervento è stato il più applaudito. Per Variati quello della consultazione di ieri è “un risultato eccezionale”. “E chi vuol criticare questa giornata di democrazia – ha aggiunto il Sindaco – organizzi un’altra consultazione e porti altrettanti vicentini a votare.”

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